Marco 10, 35-45 – Il rischioso viaggio del servire (di Janique Perrin)

C’è qualcuno che vuole essere grande? C’è qualcuno che mormora perché altri sono più in vista, più ricchi, più felici o più potenti? Poco importa perché ciò che è essenziale è altrove. I rapporti umani sono capovolti dalla venuta di Cristo nel mondo. I termini e i valori non si esprimono più su una scala di prezzo o di peso ma sulla scala della gratuità. Non potete comprare ciò che è gratuito, dice Gesù. Non potete ottenere ciò che viene regalato. Non potete dominare chi è stato liberato. La nuova regola delle relazioni è basata sul dono e sul perdono, sulla giustizia e sulla liberazione. Ma l’invito di Gesù non è un programma politico o solo un’etica, è una conversione personale e una responsabilità basata su un gesto, un atto, uno stile di vita sovversivo. Sì, sovversivo per il nostro tempo. Infatti Gesù invita chi vuole essere grande a essere servitore dell’altro, e chi vuole essere primo a essere servo di tutti. Servire, essere al servizio, che progetto poco ambizioso in un mondo che esige sempre più qualifiche, diplomi, titoli e competenze. Ma Gesù non dice di tacere e di essere sottomessi, Gesù dice di volere il bene altrui prima di volere solo il proprio bene. E’ questo il cuore della fede messa in pratica e sappiamo che falliremo spesso in questo progetto comunitario. Servire è un viaggio rischioso. Gli ostacoli del viaggio si chiamano assenza di riconoscenza, sopraffazione, derisione, sfruttamento. Ma questi rischi nascondono anche perle e gioielli, incontri stupendi nella più totale condivisione, rispetto reciproco, dono gratuito all’altro o all’altra della propria persona, fiducia, amore, tenerezza, solidarietà. l rischioso viaggio del servire

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