Le vicende storiche

 Con la pace di Lodi del 1454, Bergamo e il bergamasco sono definitivamente integrati nella Repubblica Veneta e rappresentano, con la Valtellina e i Grigioni, un'importante zona di passaggio per i commerci favoriti dalla stessa Repubblica.

Il Cinquecento assiste al nascere e allo svilupparsi della Riforma (1517, le 95 tesi di Lutero). Attraverso le strade dei commerci viaggiano e si diffondono i libri dei riformati che trovano in Bergamo un centro di raccolta e di smistamento.
La Repubblica Veneta combatte le eresie religiose e politiche dei propri sudditi ma accetta, sul suo territorio, riformati stranieri, concedendo loro quella "libertà veneta" che altrove è sconosciuta. L'inquisizione costringe molti italiani alla fuga e al martirio. Parecchi riparano negli Stati protestanti e successivamente possono rientrare nella Repubblica Veneta, protetti dal salvacondotto della nazione amica che li ha ospitati. Continui e frequenti sono gli scambi fra Bergamo e i cantoni evangelici della Svizzera. Si forma così in Bergamo una colonia di svizzeri evangelici dediti inizialmente ai commerci, in modo particolare a quello della seta.
Mentre nel 1532 il movimento valdese aderisce dal Piemonte occidentale alla riforma protestante, formando così una Chiesa Riformata in Italia, nel XVI e XVII secolo divampano sempre più le guerre di religione, dando luogo a persecuzioni e a spostamenti di popolazioni da un luogo ad un altro. Tristemente famosi i massacri dei Valdesi in Calabria tra Guardia Piemontese e S. Sisto dei Valdesi e, vicino alle valli bergamasche, il Sacro macello della Valtellina nel 1619, durante il quale fu annientata da Milano la minoranza riformata di quella valle.
Nel 1796 Bergamo viene occupata dalle truppe francesi di Napoleone e, con il trattato di Campoformio del 1797, scompare la Repubblica Veneta. Bergamo entra a far parte della Repubblica Cisalpina e, successivamente, del Regno d'Italia nell'ambito dell'Impero Francese; sempre nel 1797 Napoleone concede la libertà di culto ai Cristiani Riformati.
Nel 1807 giunge a Bergamo Giovanni Gaspare Orelli, il primo pastore evangelico, che inizia un ministero regolare e stabile; egli sarà il pastore che celebrerà a Milano nel 1808 il matrimonio fra Alessandro Manzoni e la riformata svizzera Enrichetta Blondel, giovane membro della Comunità Evangelica di Bergamo.
Con la caduta di Napoleone e il congresso di Vienna del 1815, Bergamo entra a far parte del Regno Lombardo-Veneto dell'Impero d'Austria e si ritorna, civilmente e politicamente, alle condizioni precedenti la rivoluzione Francese. Così, attraverso le varie vicissitudini politiche e militari, la Comunità Evangelica di Bergamo, con periodi di maggiore o minore libertà, aumenta la sua consistenza e importanza, con l'aggiunta di un gruppo riformato francese proveniente dalle Cevenne.
Nel 1848, il 17 febbraio, Carlo Alberto, Re di Sardegna, concede i diritti civili e la libertà di culto ai propri sudditi Valdesi ed Ebrei; nel marzo 1852 il Parlamento di Vienna dell'Imperial-Regio Governo austriaco sancisce l'editto di tolleranza religiosa. Si chiude così un lungo periodo di intolleranza civile e religiosa verso gli evangelici.
Fin dall'inizio gli Evangelici Svizzeri di Bergamo rappresentano nella città e nella regione un fermento sociale che crea nuovi posti di lavoro nelle loro agenzie commerciali addette all'esportazione dei prodotti locali, soprattutto la seta, e nelle loro industrie, tessiture e filande.
La Comunità Evangelica di Bergamo, sempre più "italianizzata", partecipa attivamente al periodo risorgimentale, dai moti del marzo 1848, dove evangelici sono presenti nel Governo Provvisorio e nella Guardia Civica, alle varie guerre di indipendenza.
Nel 1859, Bergamo, cacciati gli austriaci, entra a far parte del Regno di Sardegna (poi Regno d'Italia, 1861) ed è un evangelico, Giovanni Morelli, che nello stesso anno viene eletto primo deputato di Bergamo italiana al Parlamento Nazionale. È in quegli anni che il gruppo evangelico bergamasco si espande ancora di più, con l'immigrazione di intere famiglie svizzere e con la creazione della grande industria cotoniera locale, tra Albino e Ponte S. Pietro, creando migliaia di posti di lavoro.
Con l'unione politica italiana si fa anche più stretta l'unione fra la comunità evangelica locale e la Chiesa Evangelica Valdese. Nell'aprile 1934 viene decisa l'aggregazione alla Chiesa Valdese, mantenendo l'autonomia e il nome di "Comunità Cristiana Evangelica di Bergamo".
Soltanto con la costituzione della Repubblica Italiana, promulgata il 27 dicembre 1947, si sancisce definitivamente che: "Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla Legge" (art. 8).
Con il Concordato tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, stipulato il 18 febbraio 1984, la religione cattolica cessa di essere la sola religione dello Stato Italiano.
Con l'Intesa tra la Repubblica Italiana e la Tavola Valdese, stipulata il 21 febbraio 1984, la Chiesa Evangelica Valdese raggiunge la parità legale e religiosa.
La Comunità Cristiana Evangelica di Bergamo ha vissuto, a partire dall'inizio degli anni '90, due momenti importanti. Anzitutto l'afflusso dall'Africa, soprattutto dal Ghana, e anche dall'America Latina o da altre regioni europee, di famiglie protestanti immigrate, che hanno portato un contributo di arricchimento umano all'aspetto da sempre internazionale della Comunità.
In secondo luogo, l'inaugurazione dei nuovi locali comunitari a sinistra del Tempio, nell'autunno 1997, progettati dall'arch. Sebastiano Frizzoni. È una realizzazione esteticamente bella e valida dal punto di vista funzionale. Si tratta di due sale sovrapposte su due piani, per la Scuola Domenicale e le riunioni; di due servizi e di cucina fornita di attrezzature moderne atte anche a offrire un aperitivo, o un pranzo comunitario al termine del culto domenicale. I lavori permettono ai disabili di accedere comodamente in chiesa e in sala, entrando dal nuovo atrio. È stata una realizzazione che la Comunità ha sentito come propria e ha ritenuto utile. Prova ne è la vasta collaborazione che essa ha saputo dare anche dal punto di vista finanziario.

 

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