Giovanni 21,1-14 - Quando Gesù non è sulla riva (di Janique Perrin)
Avete già capito: la protagonista centrale del testo biblico di oggi è la riva, la terra ferma sulla quale il grande pesce vomita Giona e sulla quale Gesù appare ai suoi discepoli. Proprio nel punto in cui l’acqua si ferma e inizia la terra, proprio lì Gesù risorto appare e incontra i suoi discepoli. Oggi ritroviamo la pesca miracolosa ma collegata all’apparizione del risorto. A livello di struttura del vangelo e della storia di Gesù, i due episodi si rispondono perfettamente. Gesù manifesta la sua identità all’inizio del vangelo e conferma la sua risurrezione alla fine di esso. I due eventi portano il segno della pesca abbondante. Che cosa accade sulla riva? Gesù si presenta, quasi come un cliente. “Avete del pesce?” La risposta è negativa come se Gesù avesse chiesto: avete speranza? Allora Gesù, da potenziale cliente, si fa profeta e ordina ai discepoli di gettare la rete dove dice lui. E sappiamo che cosa succede… Ma un altro evento si svolge sulla riva. Non solo Gesù viene riconosciuto come il Signore ma in più prepara un pasto di pane e di pesce! Prima ancora che la pesca arrivi sulla terra ferma Gesù ha già provveduto e ha già risposto alla richiesta di una nuova speranza. Questa parte del racconto ricorda la cena di Emmaus, la convivialità come segno della presenza del risorto nella nostra vita. Tutto questo accade sulla riva, sul confine sottile tra la terra e l’acqua, tra le certezze umane e il rischio naturale, tra la realtà della morte di Gesù e il miracolo della sua risurrezione.
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Sermone del 1 maggio 2011 | 36.77 KB |