6. I fratelli Gustavo e Teodoro Frizzoni tra arte e letteratura

Gustavo Frizzoni nasce a Bergamo l’11 ago­sto 1840 da Giovanni e da Clementina Rei­chmann. Discende da una delle più importanti famiglie engadinesi che si sono stabilite a Bergamo nel Settecento proveniente da Celerina. Il nonno Antonio è stato nel 1807 tra i fonda­tori della Comunità. Il padre Giovanni, oltre a occuparsi del commercio della seta, nutre forti interessi di bibliofilo e collezionista. Scompar­so prematuramente, l'educazione di Gustavo e dei suoi cinque fratelli è seguita direttamente dalla madre e da Giovanni Morelli, amico di famiglia.

Laureatosi a Pisa nel 1864 in letteratura italiana, Gustavo matura il progetto di dedi­carsi alla storia dell'arte sotto la guida di Morelli, del quale diviene stretto collabora­tore.

Trasferitosi da Bergamo a Milano nel 1873, inizia a viaggiare per proprio conto e con Mo­relli nel resto d'Italia e in vari paesi d'Europa, stabilendo una intensa vita di relazione con conoscitori italiani e stranieri. La sua attività di pubblicista si intensifica a partire dal 1880. I suoi scritti di maggiore incidenza confluiscono nella compilazione Arte italiana del Rinasci­mento, Milano 1891.

Figura caratteristica della vita culturale mila­nese, il Frizzoni continua fino all'ultimo una attività di studioso intensa e autorevole. Muo­re a Milano il 10 febbraio 1919; lascia la sua bi­blioteca e la fototeca privata all'Accademia di Brera.

Con la Civica Biblioteca di Bergamo Friz­zoni intrattiene costanti rapporti: vi invia sem­pre le sue pubblicazioni, frequenta le sale di studio, porta in omaggio documenti e testi di carattere storico-artistico. Il dono più prezio­so è certamente l'autoritratto del pittore Francesco Coghetti eseguito in giovane età.

Francesco Coghetti (Bergamo 1802 - Roma 1875), formatosi con Giuseppe Diotti all'Ac­cademia Carrara (1818), dal 1821 si stabilisce a Roma, dove si aggiorna sulle esperienze del­l'accademismo internazionale e del purismo. Cospicua la sua produzione di carattere sacro (pale d'altare per chiese di Bergamo e dintor­ni). Rappresentante tra i più apprezzati del gu­sto accademico, tiene dal 1858 al 1873 la catte­dra di pittura dell'Accademia di San Luca a Roma, di cui è eletto Presidente nel 1871.

Nel 1913 l'artista collezionista Giovanni Piancastelli, ex allievo di Coghetti a Roma ne­gli anni 1864-1866, indirizza a Gustavo Friz­zoni il piccolo autoritratto a matita del mae­stro, che il Frizzoni dona alla Biblioteca nello stesso anno.

Il fratello di Gustavo, Teodoro (1838-­1931), si dedica invece da giovane agli studi letterari. Raccomandato da Giovanni Morelli a Francecso De Sanctis (1817-1883), docente di letteratura italiana al Politecnico di Zurigo, Teodoro giunge nel 1856 nella città Svizzera e subito si conquista la simpatia del grande sto­rico della letteratura italiana.

Partito da Zurigo nel '58, il giovane berga­masco resterà sempre devoto corrispondente del De Sanctis. I suoi quaderni di appunti, specie quelli sulle lezioni dantesche e petrarchesche, manzoniane e leopardiane, saranno poi uno strumento uti­le per l'edizione delle opere desanctisiane.

Appunti di Teodoro Frizzoni delle lezioni di De Sanctis
Autoritratto di Francesco Coghetti
Francesco de Sanctis nel periodo zurighese
Lettera di De Sanctis a Teodoro Frizzoni
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