5. Antonio Curò: tra scienze naturali e passione per la montagna

Al nome di Antonio Curò sono legate in Biblioteca opere di contenuto naturalistico. Nel 1885 dona alla Biblioteca un'opera di grande interesse: Atlas der Alpenflora, pubbli­cato dalla Società alpina tedesca e austriaca a Vienna negli anni 1882-1884, con testi di K.W. Dalla Torre, professore in Innsbruck, e disegni di Anton Hartinger, Litografia e stam­pa della Cromolitografia Imperiale di Anton Hartinger & Figlio. Si tratta di bellissime lito­grafie che riproducono a colori i fiori delle Alpi. Nel gennaio del 1894 dona inoltre opere di Plinio il Vecchio, Aristo­tele e Buffon. La Biblioteca conserva inoltre l'epistolario del padre di Antonio, Giacomo, per gli anni 1837-1862.

Curò nasce a Bergamo il 21 giugno 1828 da una famiglia di origine engadinese, provenien­te da Celerina, come i Frizzoni. Inizia gli studi a Losanna, poi passa al Politecnico di Parigi, dove si laurea in Ingegneria. Durante tutta la vita arricchisce le sue conoscenze scientifiche e naturalistiche come ci testimoniano le sue numerose pubblicazioni.

Profondo ammiratore della montagna, è il primo Presidente effettivo della Sezione del CAI di Bergamo e dal 1898 ricopre la carica di Presidente onorario. Molte e varie le sue pub­blicazioni di montagna, che riguardano clima­tologia, geofisica, escursionismo. È esposto nella vetrina il saggio: Il Monte Gleno e il Cor­no dei Tre Confini (catena Orobia).

Senza dubbio però lo studio dei Lepidotte­ri è l'argomento principale e più amato da Antonio Curò. La sua opera fondamentale, il Saggio di un catalogo dei lepidotteri d'Italia, pubblicato tra il 1875 e il 1889, costituisce an­cora oggi una pietra miliare per chi si occupi di lepidotterologia.

Di altrettanto valore scientifico è la collezio­ne donata al Museo di Scienze Naturali di Bergamo "Enrico Caffi" nel 1918 dalla figlia Elena. La collezione custodisce oltre 12000 farfal­le provenienti da tutto il mondo ed ascrivibili a 4827 specie diverse. Curò muore a Bergamo il 10 maggio 1906. Il valore della sua opera, ancora oggi vivo, è di sprone ai giovani en­tomologi ad approfondire lo studio dei Lepi­dotteri.

Ad Antonio Curò è dedicata la Sala confe­renze del Museo "Caffi".

Antonio Curò
Atlas der Alpenflora
Litografie
Rufgio "Curò" al Barbellino, eretto nel 1896
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